Il cosplay conquista l’Italia: la mappa degli eventi del travestimento fantasy

Da Thor a Yoda, dal Joker a Daenerys: il cosplay è ben più che mettersi una maschera, è l’arte di diventare il personaggio in cui ci si traveste.

I cosplayer si trasformano nei protagonisti che più amano, tratti da fumetti, manga e anime, videogiochi, film e serie tv. Una passione che spesso li spinge a realizzarsi da soli gli abiti, con una cura del dettaglio degna dell’alto artigianato.

Il costume forse è ciò che più colpisce lo sguardo, ma l’aspetto non è tutto: c’è anche una parte di immedesimazione, per riprodurre più fedelmente il personaggio scelto.
Anche in Italia il cosplay attira migliaia di persone di ogni età, tanto che ci sono ormai più di 180 eventi l’anno dedicati a questa passione. Uno degli appuntamenti più famosi è sicuramente il Lucca Comics and Games, che si è appena concluso.
Se il mondo dei cosplayer vi incuriosisce, qui troverete alcuni consigli per muovere i primi passi in questo universo e gli eventi cui partecipare per mostrare i vostri meravigliosi costumi.

Cos’è il cosplay?

Ormai se ne sente parlare abbastanza spesso, ma per molti forse il mondo dei cosplayer rimane un universo poco conosciuto, seppur affascinante.

La parola “cosplay” deriva dall’unione di due parole inglesi, “costume” e “play”, e indica l’arte di rappresentare un personaggio riconoscibile, indossandone abiti e accessori. Non è solo un fatto estetico: i cosplayer vogliono calarsi completamente nella figura che li ha ispirati, ne imitano i gesti caratteristici e interpretano brevi scene di cui è protagonista.

Di solito, i costumi sono tratti da film (grande ispiratrice è la fantascienza, basti pensare a Star Trek o Star Wars), dalla cultura dei fumetti (da Batman a Wolverine), dai cartoni animati o dai manga giapponesi, dai videogiochi e dalle serie tv (dal Trono di Spade alla Casa di Carta).

Non sempre il cosplayer si esibisce da solo: chi condivide la stessa ispirazione, ad esempio, può scegliere di presentarsi ai contest in gruppo, riproducendo tutti i protagonisti di una saga.


Le origini del travestimento fantasy

Dov’è nato il fenomeno del cosplay? Beh, la risposta che viene subito alla mente è: in Giappone!

In realtà, l’origine non è ben chiara. Secondo alcuni, infatti, le radici di questa pratica risalgono a due americani: Forrest J. Ackerman (che fu agente  dello scrittore Isaac Asimov) e la sua fidanzata Myrtle R. Douglas. Nel 1939 parteciparono alla prima World Science Fiction Convention (Worldcon), indossando futuristicostumes (ossia, “costumi futuristici”) ispirati al film del 1936, La vita futura, e disegnati e cuciti proprio dalla signora Douglas, cui spetterebbe quindi il titolo di “prima cosplayer della storia”.

In Oriente, pare che questa pratica si sia diffusa tra gli anni ’70 e gli anni ’80; la parola “cosplay” (“kosopure” in giapponese) fu coniata nel 1984 dal reporter Takahashi Nobuyuki, per descrivere ciò che aveva visto partecipando ad alcune convention.

Si diffuse in tutto il mondo soprattutto negli anni ’90 e in Italia, la sua nascita si fa risalire ufficialmente al 1997, quando proprio il Lucca Comics organizzò il primo contest.


Il cosplay nel mondo

Le “regole” del cosplay cambiano a seconda dei diversi paesi.

In Giappone, ad esempio, gli appassionati si radunano ogni settimana in alcuni quartieri della città, anche senza un vero e proprio contest.
Se vi capita di vederli, state attenti: spesso, non si possono scattare foto improvvisate, ma è necessario che il cosplayer si metta nella giusta posa e vi dia il via libera.

In Italia, così come in Europa e in America, sono invece molto diffusi i contest, ossia le gare tra le interpretazioni migliori.
Ci sono, però, occasioni per mostrarsi anche fuori dalle competizioni: una delle più famose è il grande raduno che ogni anno si tiene al Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona.

Un’altra grande differenza riguarda le esibizioni che in Giappone hanno un’importanza marginale: spesso, i cosplayer si limitano ad una sfilata e ad un inchino. In altri Paesi, come in Italia, hanno invece un grande ruolo e gli appassionati propongono scene in cui interpretano i loro personaggi, complete di colonne sonore e ambientazioni.


Come diventare cosplayer: la scelta del personaggio, costumi e make-up

Volete muovere i primi passi in questo mondo colorato e variegato? Il primo consiglio è molto semplice: scegliete un personaggio che vi piaccia e vi appassioni.

Scegliete in massima libertà chi volete personificare: non ci sono limiti. Per semplificare la preparazione del vostro cosplay, però, potete anche considerare la somiglianza con il protagonista cui volete ispirarvi, sia fisica (che può ridurre gli accessori necessari per trasformarsi) sia caratteriale (che faciliterà l’immedesimazione).

Per quanto riguarda il costume, tenete presente che sarà necessario investire un po’ di denaro: i professionisti arrivano a spendere fino a 600 euro, ma potete cavarvela anche con molto meno.

Le opzioni sono tre:

  1. Comprarlo già pronto sui tantissimi negozi online specializzati; fate attenzione alle recensioni e al prezzo (se costano poco, il risultato potrebbe non essere accurato).
  2. Commissionarlo ai cosmaker: sempre online, si possono trovare dei “sarti” da cosplay; se scegliete questa via, ricordatevi di farlo per tempo e che vi costerà un po’ (tra i 10 e i 20 euro l’ora per il lavoro, cui si aggiungono i materiali).
  3. Realizzarlo da soli: per molti appassionati, questo è il cuore del divertimento; scegliere tessuti, materiali, tagliare e cucire; questa opzione, oltre che tempo, richiede però anche una certa capacità manuale.

Parrucche e make up sono elementi essenziali per un cosplayer di successo (ci sono addirittura delle linee trucco specializzate nel genere), così come orecchie a punta, lenti a contatto, cappelli, anelli, scettri, spade. Tutti oggetti che si possono trovare online.

Su YouTube, potete anche trovare dei tutorial per riprodurre il make up di alcuni personaggi.
La chiave per un cosplay da urlo sta nell’attenzione e nella cura dei dettagli. L’abito non basta: per una rappresentazione impeccabile sono importanti anche gli accessori, la mimica e la postura.


Le community online

Il cosplay è nato come fenomeno di nicchia, per cui il canale più semplice per entrare in contatto con altri appassionati è stato internet.

Le community di cosplayer sono quindi diffusissime online e sono usate come luoghi virtuali dove condividere la passione, scambiarsi consigli e informazioni e organizzare eventi e uscite di gruppo.

Ce ne sono tantissime: da quelle più generiche (ad esempio su Satyrnet o ItalianCosplay) a quelle che riuniscono chi si ispira a specifiche saghe (come quelle dedicate al videogame di Assassin’s Creed o ai fumetti della Marvel)
Non vi resta quindi che andare online, registrarvi e conoscere tante persone che amano, come voi, trasformarsi!


Gli eventi imperdibili per un cosplayer

Con il diffondersi del fenomeno, sono aumentati vertiginosamente gli eventi dedicati, che spesso si inseriscono in manifestazioni più ampie che riguardano anche il mondo dei fumetti, dei videogames e delle serie tv.

In molte community online, potete trovare il calendario annuale dei contest, delle fiere e degli appuntamenti cui partecipare.

Ci sono però alcune rassegne diventate ormai un must: tra queste, il Lucca Comics and Games che si svolge ogni anno tra fine ottobre e inizio novembre e ospita uno dei più famosi cosplay contest, senza contare i tantissimi cosplayer che passeggiano per le vie della città anche senza partecipare alla competizione.
Sempre ad ottobre, la capitale ospita il Romics: i vincitori del Cosplay Award rappresentano l’Italia al World Cosplay Summit di Nagoya (in Giappone).
Da segnare in agenda anche il Napoli Comicon (tra aprile e maggio), Torino Comics (ad aprile), Festival del Fumetto a Milano (febbraio) e Rimini Comix (a luglio).


Perché il cosplay piace?

Qualcuno forse lo ritiene un po’ bizzarro, come hobby, eppure quello del cosplay è un mondo affascinante.
C’è anche chi lo ha trasformato in un lavoro: i cosplayer più famosi vengono chiamati a collaborare con software house e case editrici, o come ospiti agli eventi.

Ma cosa si cela dietro il piacere di un travestimento?

Persino la psicologia si è interrogata sulle motivazioni. In risposta, ha analizzato il tema dell’identità (qualcuno interpreta la maschera come negazione di sé, altri invece come una forma di svelamento per la possibilità di essere momentaneamente un altro), e della conoscenza di se stessi (e in questo caso potrebbe essere significativo il personaggio che si decide di interpretare).

Alla base del cosplay, però, c’è soprattutto il divertimento: nel creare il proprio costume, nel curare ogni dettaglio, nel rappresentare per qualche ora un corpo e una vita diverse dalla propria.