Si (ri)alza il sipario: ripartono eventi e spettacoli

Con la Fase 3, andare al cinema o ad uno spettacolo teatrale non è più solo un desiderio. Finalmente, dopo mesi di stop per operatori e pubblico, riprendono eventi e spettacoli dal vivo.

Con l’ultimo Dpcm infatti il 15 giugno segna la ripartenza per moltissime attività: dalle sale cinematografiche, ai teatri, ai concerti. Tutte con nuove modalità di fruizione: le linee guida nazionali prevedono alcune limitazioni e misure di sicurezza, conseguenza dei mesi di emergenza sanitaria appena trascorsi.
Tra queste, rimangono vietati gli assembramenti ed è sempre necessario rispettare il distanziamento fisico. Nonostante le restrizioni, comunque, la voglia di ripartire non manca!

E c’è un’altra buona notizia: l’ultimo Dpcm lascia libere le Regioni di allentare le restrizioni e di prevedere la ripartenza di ulteriori eventi in base alla situazione locale.

Così, se i congressi a livello nazionale non si possono fare, alcune Regioni hanno deciso di permetterne l’organizzazione; lo stesso discorso vale anche per le discoteche.
Il consiglio, quindi, è di controllare le ordinanze della vostra Regione, per verificare quali manifestazioni sono consentite sul territorio.

In questo articolo, vi forniremo una guida sintetica su cosa prevede il provvedimento governativo, come si organizzano gli eventi in questo periodo post emergenza sanitaria e sugli interventi delle singole Regioni.

Il Dpcm: cosa riparte e cosa no

Tra le attività che possono riaprire, ci sono:

gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto (art. 1 del Dpcm 11 giugno). In questo caso, per spettacoli all’aperto il numero massimo di spettatori è di 1000 persone; per quelli al chiuso di 200.

Sono invece ancora sospesi fino al 14 luglio:

le attività nelle sale da ballo o in discoteche o locali assimilati, all’aperto o al chiuso.

le fiere e i congressi

Il Decreto, però, prevede che “le Regioni e le Province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possano stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”.

In base a questa autonomia, diverse Regioni hanno quindi deciso di concedere maggiori aperture, a seconda delle situazioni locali.

Vediamo ora qualche esempio.


Cosa permettono le singole Regioni?

Adesivo per distanza sociale sul pavimentoFerme restando le riaperture di spettacoli all’aperto o al chiuso, ai cinema, ai teatri o nelle sale musicali, dal Nord al Sud Italia, molti territori in cui la situazione sanitaria è positiva hanno scelto di ampliare la platea delle attività che possono ripartire.

Il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ha dato il via libera a fiere e congressi e, dal 19 giugno, anche alla riapertura di discoteche e sale da ballo, all’aperto o al chiuso.
La stessa scelta è stata fatta in Veneto, che sempre dal 19 giugno consente sagre, fiere, congressi e grandi eventi turistici nonché le attività nelle discoteche.
La Lombardia, dal canto suo, rimane in linea con quanto previsto dal Dpcm (quindi, ad esempio, ancora niente congressi né discoteche) mentre l’Emilia Romagna consente sì il ballo, ma solo negli spazi esterni (come la Puglia).

Congressi e grandi eventi fieristici sono consentiti anche in Umbria, in Calabria (dal 19 giugno, la stessa data per la ripartenza delle discoteche, all’aperto o al chiuso) e in Sicilia.

Come si può vedere, quindi, la situazione è eterogenea: la cosa migliore è consultare le pagine ufficiali della singola Regione per capire cosa è consentito organizzare e in quali modalità. Le ordinanze, infatti, sono integrate dalle linee guida e dai protocolli di sicurezza previsti per ogni tipo di spettacolo ed evento.


Le linee guida per la ripartenza degli spettacoli

distanza sociale con covidOltre alle regole di carattere generale che devono essere sempre seguite, il Dpcm è corredato da alcuni allegati che indicano i protocolli di sicurezza da rispettare per l’organizzazione degli specifici eventi.

In particolare, ricordiamo che devono essere svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati (almeno un metro) e che ci sono delle restrizioni sul numero di partecipanti ammessi: 1000 per spettacoli all’aperto, 200 per quelli al chiuso (ma le Regioni possono derogare in base alle condizioni dei singoli luoghi).

Per quanto riguarda poi sale cinematografiche, teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere (anche viaggianti) le regole prevedono:

l’informazione, tramite segnaletica e cartelli, delle misure di prevenzione

la riorganizzazione degli spazi per evitare assembramenti e garantire la distanza di almeno un metro

privilegiare la prenotazione e conservare l’elenco dei presenti per almeno 14 giorni

barriere fisiche alla cassa (privilegiando le modalità di pagamento elettronico)

mettere a disposizione gel sanificanti per pubblico e lavoratori

distanziare le sedie di un metro (non necessario in caso di congiunti)

il personale deve indossare mascherine quando è a contatto con il pubblico e negli spazi comuni

anche gli spettatori devono indossarle, dall’ingresso fino al raggiungimento del posto (e ogni volta che lasciano il loro posto)

nel guardaroba, indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti

è necessario garantire una pulizia frequente dei locali e il ricambio d’aria

Inoltre, può essere prevista la misurazione della temperatura all’ingresso (impedendo l’accesso quando superiore ai 37,5 gradi).


Le linee guida per le produzioni teatrali, musicali e della danza

Il Dpcm entra anche nel merito delle produzioni artistiche, indicando le limitazioni che devono essere osservate da tutti i professionisti coinvolti, anche durante le prove.

Per le produzioni teatrali, ad esempio, è necessario mantenere il distanziamento fisico all’accesso e all’uscita dal teatro, ma anche negli spazi comuni, nei laboratori, nelle sale trucco e nelle postazioni audio/luci, individuando anche passaggi che evitino le interferenze. Dove possibile, evitare l’uso promiscuo di camerini, a meno che non siano comunque garantiti distanze e frequenti pulizie.  Nel caso l’attività non consenta il distanziamento, è obbligatorio l’uso della mascherina (non necessaria, però, in caso di nuclei familiari o di conviventi): al momento del trucco e dell’acconciatura, oltre a coprire le vie aeree, l’operatore deve usare anche i guanti. Gli oggetti di scena possono essere toccati solo con i guanti mentre i costumi devono essere individuali (e non si possono condividere se non dopo l’igienizzazione)

Per quanto riguarda invece le produzioni musicali, l’entrata e l’uscita dal palco richiedono l’uso della mascherina che potrà essere tolta durante l’esecuzione, se viene mantenuta la distanza interpersonale. Per gli strumenti a fiato, la distanza interpersonale minima sarà di 1,5 metri; per il direttore d’orchestra, di 2 metri dalla prima fila di musicisti. Le distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche. Per gli ottoni, ogni postazione dovrà avere una vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido disinfettante. I componenti dei cori, inoltre, devono avere un metro di separazione laterale tra loro e 2 metri tra le file. Infine, si deve evitare l’uso di spogliatoi promiscui, arrivando in teatro già in abito di esecuzione.

Per le sue caratteristiche, nella danza è spesso difficile attuare alcune misure di prevenzione; il Dpcm rimanda quindi ai protocolli per gli allenamenti dello sportivo professionista di squadra. In particolare, è necessario ridurre il numero totale di persone presenti nella struttura (anche usando i turni) e riorganizzare le attività e la formazione, ricorrendo anche a strumenti di collegamento a distanza. Se non sono coinvolti direttamente nell’allenamento/spettacolo, i danzatori devono mantenere un metro di distanza e usare la mascherina.


Le linee guida per congressi e fiere

Come detto, per quanto il Dpcm indichi che i congressi e le fiere sono sospese fino al 14 luglio, viene concessa libertà di deroga alle Regioni e molte di esse hanno deciso di consentirne l’organizzazione. Le linee guida si riferiscono nello specifico a convegni, congressi, grandi eventi fieristici e convention aziendali, e prevedono che:

il numero massimo di partecipanti deve essere valutato in base alla capienza degli spazi, evitando affollamenti e assicurando il distanziamento interpersonale;

gli spazi devono essere riorganizzati per garantire un accesso ordinato, senza assembramenti, e un metro di separazione tra gli utenti, possibilmente prevedendo percorsi separati per entrata e uscita;

devono essere presenti cartelli e segnaletica informativi sulle misure di prevenzione;

si devono promuovere tecnologie digitali per i processi organizzativi e partecipativi (prenotazione, pagamento biglietti, compilazione modulistica, sistema di registrazione degli ingressi ecc.);

nel rispetto della privacy, bisogna comunque tenere un registro delle presenze per 14 giorni;

porre attenzione alle postazioni di segreteria e accoglienza, possibilmente dotandole di barriere fisiche (ad esempio schermi);

nei guardaroba, oggetti e indumenti personali devono essere riposti in appositi sacchetti.

Anche in questo caso, è possibile rilevare la temperatura corporea all’ingresso.


Buffet e banchetti: i protocolli di sicurezza

Buffet con porzioni monousoChe si tratti di un pranzo organizzato per un congresso o di quello per una cerimonia, l’attuale situazione ha portato a importanti modifiche del modo in cui si possono organizzare i buffet.

I partecipanti, infatti, non possono toccare il cibo, che deve quindi essere somministrato solo dal personale; il self service è consentito solo in caso di prodotti confezionati e monodose. Inoltre, al buffet c’è l’obbligo di indossare le mascherine (sia per invitati sia per operatori) e di mantenere la distanza di un metro (anche in fila): è necessario quindi che tutto sia organizzato in modo da evitare assembramenti.

Se volete preparare un banchetto, inoltre, ricordatevi di organizzare gli spazi in modo da consentire accessi senza affollamenti e assicurare un metro di separazione tra le persone (meglio avere percorsi separati per entrate e uscite); la stessa distanza deve essere mantenuta tra le persone ai tavoli (fanno eccezione i congiunti). Dove possibile, meglio privilegiare gli spazi esterni, all’aperto.
Gli ospiti, inoltre, devono indossare le mascherine quando non sono seduti al tavolo mentre il personale a contatto con i partecipanti deve indossarla sempre.
Anche in questo caso, è necessario predisporre cartelli o segnaletica informativi sulle misure e conservare l’elenco dei partecipanti per 14 giorni.


Le regole in discoteca

Per quanto riguarda le discoteche, è importante controllare cosa è consentito fare nella propria Regione perché le decisioni possono essere eterogenee.
Senza ripetere alcune norme che valgono per tutti i luoghi (dai cartelli informativi, alla pulizia frequente di spazi e oggetti, dagli accessi ordinati alla distribuzione di gel igienizzanti), vediamo alcune misure specifiche per i locali di intrattenimento serale e notturno.

Non c’è un limite massimo di ingressi, ma occorre ricordarsi che, se la capienza deve garantire la distanza di un metro, sulla pista da ballo questa separazione deve essere di due metri. Inoltre, bisogna prevedere la presenza di addetti alla sorveglianza sul rispetto del distanziamento. Va garantito, se possibile, un sistema di prenotazione e il pagamento del ticket preferibilmente online. Anche in questo caso, se possibile, è bene tenere il registro delle presenze per 14 giorni. Bisogna poi prevedere barriere alla cassa mentre nel guardaroba gli abiti vanno riposti nei sacchetti appositi. Le linee guida dicono inoltre che, in questa fase, il ballo è consentito solo negli spazi esterni.

Il personale deve usare la mascherina; per i frequentatori, invece, all’interno, si deve usare, all’esterno solo se non è possibile mantenere le distanze.
Nel caso delle discoteche non è consentita la consumazione di bevande al banco. Inoltre, la somministrazione delle bevande può avvenire solo se è possibile assicurare il mantenimento rigoroso della distanza interpersonale tra i clienti, che dovranno accedere al banco in modalità ordinata e, se del caso, contingentata. Tavoli e sedute devono garantire la distanza di separazione, a meno che non ci siano delle barriere fisiche tra i tavoli.

Ogni oggetto fornito ai clienti (come secchiello portaghiaccio o apribottiglie) deve essere disinfettato prima della consegna.
Attenzione poi all’aria: è importante favorirne il ricambio ed evitare di usare il ricircolo d’aria dell’impianto di condizionamento.

Come abbiamo visto, questa Fase 3 consente il riavvio di numerosissime attività tra spettacoli, eventi e intrattenimento. È importante, ora, informarsi su cosa è consentito nelle singole Regioni, perché molte hanno adottato ordinanze meno restrittive del Dpcm. Certo, l’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto rende un po’ più complessa l’organizzazione, ma finalmente si può ripartire!