Decreto ristori: bonus di 1000 euro ai lavoratori dello spettacolo

Una boccata di ossigeno arriva dal decreto ristori a sostegno delle categorie e in difficoltà a seguito delle restrizioni introdotte dal DPCM del 24 ottobre 2020.

Via libera alla cassa integrazione e ai contributi a fondo perduto per le aziende del settore dello spettacolo, cinema, teatri e non solo.

Il governo mette in campo il quarto decreto anti-Covid che dovrà stanziare i ristori per bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema, teatri e per tutte le categorie di professionisti di Showgroup fermati dall’ultimo Dpcm.

Decreto Ristori: requisiti e modalità di pagamento

Il coronavirus anche durante la seconda ondata non ha risparmiato nessuno. L’unica soluzione per limitare i contagi è il lockdown mitigato da aiuti immediati a supporto dell’economia.

Come richiedere il bonus ristori? È molto semplice, ad erogare i bonus di 1.000 euro per i lavoratori dello spettacolo sarà sempre l’INPS e per i pagamenti si ripete il sistema ormai consolidato:

le somme arriveranno in automatico per chi ha già beneficiato della misura nei mesi precedenti;

dovrà essere inviata un’apposita domanda, se si richiede il bonus per la prima volta.

Il testo della Gazzetta Ufficiale del decreto ristori prevede una serie di requisiti per fare domanda.

avere almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1º gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del decreto, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non essere titolari di pensione;

aver versato almeno 7 contributi giornalieri dal 1º gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del decreto, cui deriva un reddito non superiore ai 35.000 euro.


Decreto ristori: a quanto ammonta il bonus?                        

Per quanto riguarda sale da concerti e teatri l’importo medio (del contributo a fondo perduto) per la fascia più bassa sarà di circa 5.000 euro, quello per la fascia media di 13.900 euro e quello per la fascia alta di 30.000 euro.

primi accrediti arriveranno entro il 15 novembre per le società che hanno già richiesto le somme la scorsa estate e da metà dicembre per i nuovi beneficiari.

Il ministro Franceschini dichiara: “Ristoro immediato per i teatri e i cinema chiusi dal dpcm della scorsa settimana, 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo, proroga della cassa integrazione e indennità speciali per i settori del turismo.”
Ne beneficeranno ad esempio tutti gli attori che in questo periodo non possono esibirsi a causa dello stop di tutte le attività di settore a seguito del lockdown.
“È di oltre in miliardo di euro il pacchetto di misure per i settori della cultura e del turismo. Gli aiuti saranno immediati per risarcire chi ha subito le conseguenze di una chiusura repentina in conseguenza dell’ultimo dpcm.”

Vengono rifinanziati: il Fondo emergenze cinema e spettacolo con 100 milioni di euro, il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali con 50 milioni di euro, oltre 400 milioni di euro verranno indirizzati a un contributo a fondo perduto per le strutture ricettive e gli stabilimenti termali e 400 milioni al Fondo emergenze agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche.

Bonus ristoro: cosa prevede il decreto?

Nel comma 6 dell’articolo 15, si parla dell’indennità di 1000 euro per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, confermato il requisito delle 7 giornate lavorative. Inoltre il decreto aumenta i fondi generali per turismo e cultura ed estende i provvedimenti economici per i rimborsi dei biglietti acquistati.

Ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1° gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del presente decreto al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione, è riconosciuta un’indennità, pari a 1000 euro. L’indennità di cui al presente articolo non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. La medesima indennità viene erogata anche ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 7 contributi giornalieri versati dal primo gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, cui deriva un reddito non superiore ai 35.000 euro.