Mondo dello spettacolo: la proposta di riforma è quasi realtà

Una pandemia che sembra non finire mai. Una situazione, nel mondo dello spettacolo, che preoccupa. Come preoccupanti sono i dati forniti dall’annuale resoconto SIAE, valido per i primi 6 mesi del 2020, che certificano un crollo del 70% del ricavato dai concerti, eventi culturali e dello spettacolo.

Da marzo, però, non ci si è fermati un momento per portare alla luce le esigenze e la dignità professionale di tutte quelle figure lavorative che ruotano attorno ad eventi e mondo dello spettacolo e che, anche grazie a piattaforme come quella di Showgroup, continuano a sperare in un cambio di rotta. E forse la proposta di riforma per il settore è in dirittura di arrivo.

Un dialogo fitto che ha visto protagoniste una vasta collettività, che è riuscita a far valere le proprie istanze, a tal punto che il percorso verso la stesura di una riforma dello spettacolo è molto ben avviato. Un testo che prenderà in considerazione cinque punti considerati fondamentali per evitare che le categorie professionali che vivono di eventi e spettacoli restino indietro durante questa fase critica.

Queste categorie professionali partecipano al Forum Arte e Spettacolo, costituito da tutte le parti che compongono il vasto mondo dell’arte e dello spettacolo come artisti, musicisti, attori, danzatori, circensi, autori e compositori, consulenti e ricercatori, tecnici, maestranze, promoter, luoghi e organizzazioni di arte e spettacolo, profit e non profit, comprendenti cooperative, associazioni, festival e rassegne, compagnie, accademie, sale di registrazione, case discografiche, agenzie, uffici stampa e di comunicazione, nonché assessorati e amministrazioni, rappresentanze di organizzazioni sindacali che si riconoscono nel manifesto dei valori.

Ma cosa comporta questa proposta di riforma del mondo dello spettacolo?

Proposta di posizione previdenziale unica per artisti e professionisti dello spettacolo 

Gli artisti e professionisti dello spettacolo dovrebbero poter contare sulle seguenti garanzie di protezione sociale in qualità di lavoratori, anche se questi hanno percorsi professionali straordinari, caratterizzati da necessaria mobilità, non programmabilità, discontinuità e intermittenza:

Istituire una posizione assicurativa e previdenziale unica, con identica contribuzione e diritti, senza diversificazione in base ai contratti di lavoro applicati. Assicurazione infortuni all’INAIL per tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi anche occasionali.
Considerare il montante dei compensi e non solo il fattore tempo come misura delle prestazioni, con divisore di riferimento utile al calcolo delle giornate accreditabili, pari alle tariffe contrattuali per i dipendenti e per gli autonomi da definire annualmente con riferimento al minimale INPS.
Possibilità per tutti i lavoratori autonomi con Partita IVA di versare autonomamente i contributi sulla propria unica posizione contributiva, per l’Italia e per l’estero, con corresponsabilità del committente.
Indennità per malattia, maternità, congedi parentali, infortuni con assicurazioni INAIL e altre assenze con gli stessi requisiti per tutti i contratti e con accesso dal primo giorno di assenza.
Accesso alla pensione con annualità accreditate ogni 120 giornate di lavoro, come media e senza minimali annuali, per tutti i lavoratori a termine, a ingaggio o intermittenti, inquadramento differente dal tempo indeterminato.


Reddito integrativo per artisti e professionisti dello spettacolo

Le attività nello spettacolo occupano a tempo pieno gli artisti, ma quelle retribuite si sviluppano in maniera intermittente e discontinua e accade spesso che soltanto dopo molti anni  la professione si affermi definitivamente. Per questo, secondo le associazioni di categoria, nei periodi senza reddito né indennità è necessario sostenere gli artisti contro la mortificazione dei talenti e la dispersione professionale, anche grazie a un’integrazione al reddito.

Questa la proposta sul tavolo:

I professionisti senza altro reddito principale o previdenza principale, al raggiungimento di 61 giornate accreditate in 24 mesi possono richiedere l’Integrazione al reddito per un numero di giornate pari a quelle accreditate nei ventiquattro mesi antecedenti alla domanda, non utilizzati per precedenti periodi di Naspi o reddito integrativo, per un numero massimo di giornate indennizzate o lavorate non superiore a 312 nell’anno di erogazione.
Il reddito integrativo viene erogato in misura pari alla media delle retribuzioni accreditate nei 24 mesi precedenti per un importo massimo giornaliero comunque non superiore a 2 volte il minimale giornaliero INPS o altro coefficiente da determinare. L’integrazione è utile all’accredito automatico dei contributi figurativi.
Il reddito integrativo viene sospeso per le sole giornate effettivamente lavorate o in caso di altre indennità erogate dall’INPS per malattia, maternità, Naspi.
L’erogazione del reddito integrativo viene effettuata automaticamente fino all’esaurimento dei contributi che ne danno il diritto, salvo in caso di espressa richiesta di sospensione da parte del lavoratore.

Lo spettacolo a sistema con sportello unico semplificato

Tra gli obiettivi fondamentali della proposta di riforma del settore dello spettacolo c’è quello di creare uno sportello unico in cui organizzare tutti i registri professionali e tutti gli eventi, con modalità semplificata grazie alla tecnologia, che assicuri trasparenza, informazioni accessibili, immediatezza di risposte, sicurezza e legalità, su una direttrice di quattro punti fondamentali:

Istituire lo sportello Unico per lo Spettacolo su piattaforma informatica open source a gestione pubblica, in cui svolgere con modalità semplificate, comprese APP e blockchain, tutte le pratiche per organizzazione di eventi.
Registrare sulla piattaforma tutti gli eventi di arte e spettacolo, organizzati anche da privati, da protocollare con codice identificativo unico.
Accedere tramite sportello a tutte le informazioni della PA compreso l’INPS, l’Anpal, Runts e Agenzia Entrate e rilascia informazioni a tutti i soggetti del settore.
Istituire i Registri delle professioni, compresi gli insegnanti di discipline artistiche e tecniche e danzatori, con distinzione tra attività amatoriali e quelle dei professionisti, dei luoghi, organizzazioni, scuole di discipline artistiche, con requisiti aggiornati a cura della PA e dei cittadini. Il registro professionale potrà stabilire tariffe professionali minime in base alle disposizioni di legge.

Organizzazione di spettacoli e manifestazioni artistiche: semplificazini e sicurezza

Il mondo dello spettacolo è un settore straordinario che richiede quindi regole straordinarie per garantire accesso ai diritti e tutele ordinarie per artisti, professionisti dello spettacolo, imprese e organizzatori. Tra questi:

Contratto di prestazione occasionale di spettacolo

Si propone un contratto semplificato per prestazioni di spettacolo occasionali.
I contratti occasionali verranno gestiti con la piattaforma dello Sportello Unico Spettacolo, sia per l’attivazione che per l’erogazione e l’accredito dei contributi del lavoratore alla gestione spettacolo.

Appalti di servizi: individuazione di indici di genuinità delle prestazioni artistiche, tecniche e creative e per figure infungibili

Nel testo della riforma si propone l’introduzione nella norma sugli appalti indici di genuinità specifici per le prestazioni di servizi svolti nei settori arte, cultura e spettacolo, aggiornando il D.lgs. 276/2003 art. 29 con la precisazione: il contratto di appalto si distingue dalla somministrazionedalla natura artistica, didattica e intellettuale dell’attività svolta o dalla infungibilità della prestazione”.

Gestione sicurezza dei lavoratori

Ecco cosa prevede:

Iter specifici di approvazione per allestimenti e strutture dello spettacolo, l’introduzione nei PSC e nei DUVRI di un preciso cronoprogramma per mansione con pause e riposi predeterminati. Introduzione del “diario unico di bordo” per le tournées.
Revisione del Decreto Palchi e Fiere e armonizzazione della normativa italiana alla normativa europea anche per strutture.
Formazione professionale definita da Accordo Stato-Regioni sia per lavoratori subordinati che autonomi, per datori di lavoro e organizzatori di eventi, con Istituzione di Albo dei formatori sicurezza dello spettacolo.
Introduzione del concetto della “azienda pro-tempore” per cooperare nella gestione della sicurezza tra lavoratori di ditte interferenti.
Istituzione di un osservatorio nazionale per segnalare irregolarità, partecipazione alla Consulta permanente della sicurezza.
Una normativa specifica per la gestione della sicurezza in attività speciali dello spettacolo, Performer aerei, Circensi e arti e spettacoli di strada, con iter di informazione, formazione, utilizzo D.P.I. e D.P.C.

Mobilità in Europa e nel mondo

Accordi contro la doppia imposizione fiscale per artisti e sportivi, che oggi vengono tassati sia nel paese dove svolgono l’attività che in quello in cui risiedono per la maggior parte dell’anno.
Semplificazioni per la mobilità transfrontaliera degli artisti con procedure automatizzate di totalizzazione dei contributi previdenziali e semplificazioni per distacchi di breve durata.

Detrazione reddito per lavoratori autonomi con Partita Iva

I lavoratori autonomi dello spettacolo con Partita Iva possono scegliere se utilizzare una deduzione forfetaria per le spese per la produzione del reddito o regime ordinario con deduzione analitica delle spese per viaggi, formazione, agenzia, acquisti strumenti e attrezzature, diritti, come ditta individuale.

Si propone di sostenere gli artisti e professionisti esordienti di età minore di 35 anni raddoppiando la deduzione forfetaria per lavoratori autonomi.

Associazionismo e organizzaizone dei lavoratori

Vanno individuate e sostenute forme organizzative semplificate e innovative di cooperazione, autogestione e organizzazione, e cooperative di comunità tra artisti e professionisti dello spettacolo, pubblico ed enti locali.
Va data piena applicazione alla riforma Terzo Settore.
Va abolita la previsione di esonero forfetario annuo di 10.000 € per bandisti, danzatori, filodrammatiche.

Incentivi economici a sostegno dello spettacolo

Gli incentivi economici si possono ricavare nel post-Covid-19 con il Recovery Fund e successivamente con l’aumento del gettito fiscale dell’emersione di lavoro non tracciato grazie all’introduzione della piattaforma spettacolo, oltre che dai contributi INPS previdenziali per solidarietà, dalla la Web Tax o Tassa di Scopo.

Promozioni dell’arte e spettacolo tra il pubblico

Come ulteriore punto di sviluppo del testo di legge, si propone di sostenere il consumo di arte e spettacolo attraverso incentivi, con riduzione IVA, promozione del mecenatismo e detrazione d’imposta. Il tutto attraverso

Aliquote IVA al 4% per eventi culturali, di spettacolo, per strumenti musicali, dischi, materiali video-fonografici, corsi di educazione artistica e musicale.
Detrazioni fiscali per tutti i corsi di musica e arte, acquisto strumenti musicali e spese sostenute in eventi di spettacolo e cultura (come 18app) acquistati telematicamente.
Credito d’imposta “Art Bonus” da estendere alle erogazioni liberali a favore di tutti gli enti pubblici e privati che si occupano di attività, produzione, realizzazione, servizi, formazione in ambito culturale.

Sostegni pubblici alle organizzazioni

Lo stato non ha solo il dovere di sostenere le arti dello spettacolo, ma ha anche l’interesse economico che ne deriva per il turismo e l’economia indotta. Per queste ragioni la proposta di riforma include:

Una semplificazione dei criteri di attribuzione dei contributi FUS, prevedendo anche fideiussioni, prestiti d’onore e crediti agevolati per artisti e imprese.
La partecipazione del Comune e/o di altri soggetti pubblici o privati all’autoliquidazione dei contributi previdenziali per lavoratori a cappello.
Contributi a fondo perduto e crediti d’imposta (Live Credit) per enti, imprese, organizzatori non destinatarie del FUS per interventi di adeguamento strutture per spettacoli dal vivo.

Diritti d’autore, diritti connessi, diritti d’immagine

La proposta di riforma tratta anche la questione dei diritti d’autore, e si impegna a far destinare una quota fissa dei proventi di copia privata per uso personale in attività a sostegno della categoria come avviene per l’audiovisivo alle società di gestione collettiva dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori. Oltre a indicare l’assimilazione del trattamento fiscale del diritto connesso dell’artista interprete ed esecutore a quello del diritto d’autore e un diritto di equo compenso per la messa a disposizione al pubblico di “fonogrammi” (streaming).

Un percorso, quello di queste istanze, ancora in divenire, ma che sembra incanalato nella giusta direzione: cioè dare stabilità oltre l’emergenza, per permettere al settore di poter pianificare il futuro in sicurezza.

Articolo realizzato in collaborazione con Doc Servizi