Strumento musicale
basso, batteria, chitarra
Genere di eventi
concerto, evento musicale, festival
Tipologia di pubblico
per adulti, per anziani, per coppie, per giovani, per gruppi
Biografia
Tra stoner, desert rock e lampi hard blues, l'ep d'esordio del quartetto campano è puro ossigeno per un desiderio di redenzione uditiva
A quanto pare, ma non se ne dubitava, in verità, come per altri generi e altri stili: lo stoner e il desert rock continuano a guadagnare discepoli e lo fanno tra le viscere di band, anche italiane, che chiedono cortesemente di accorgersi di loro a suon di amichevoli colpi di spranga.
La band si chiama Derrumbado Rojo, viene da Caserta, proprio la Campania è stata fulcro di un certo fervore tellurico; vengono in mente i Tom Bosley, e ci disseta con un po' di sana pietra lavica sonora fatta bene, roboante ma precisa, spossante ma avvolgente, psicotica ma con grande senno.
Esperienza
Post Euphoria Desert, l'ep d'esordio del quartetto campano arriva dritto al punto posizionandosi meritevolmente al pari dei maestri di riferimento. Kyuss soprattutto, è chiaro, ma anche Fu Manchu e qualcosa di proveniente pure da altrove, per scelta dei suoni e stile di scrittura, la mente torna alla breve ma intensa esperienza svedese dei Twin Earth.
I quattro brani che compongono Post Euphoria Desert spazzano via ogni pur ragionevole dubbio di chi si approccia alla materia dopo vagonate di storia alle spalle, e lo fanno con la classe che è propria di chi padroneggia il mezzo sia tecnico che ideologico a disposizione. In più, si riesce a trovare spazio anche per potenziali tentativi di pur minima evasione laterale, come quelli avanzati sulla scia di esperienze d'ascolto quali, probabilmente, Samsara Blues Experiment e Corrosion of Conformity, l'una per una flebile iniezione di hard blues e l'altra per una eventuale propensione ai confini di doom e sludge.