Matteo Malacarne

Bella rega! Mi chiamo Matteo, ma ormai la O è diventata un ricordo. Sono nato e cresciuto a Bologna, dove l'ambiente musicale ha ispirato tutta la mia vita: mio zio mi iniziò alla chitarra a sette anni, ma solo dai dieci anni all'inizio delle medie iniziai di farne uno studio, e anche se tutti avevano la classica io andavo fiero della mia vecchia folk; di lì a poco mi interessai all'elettrica e misi in piedi il mio primissimo gruppetto scolastico.
A fine 2003 scoprii il basso elettrico e fu amore indissolubile al primo sguardo e ascolto - senza tuttavia accantonare la sei corde - così mi misi sotto ad applicarmici, scoprirne le potenzialità e delineare una mia rotta con quello strumento.
Il mio maestro fu per circa sei anni Domenico Loparco, genio e fuoriclasse in Italia e fuori, a cui devo tutto quello che riesco a fare oggi.
Ho fatto parte di numerosi gruppi, con uno di questi ho pubblicato 2 album, e dal 2019/20 mi sono avviato a comporre e pubblicare musica da solista.

Basso e chitarra sono i miei preferiti e su cui mi sono applicato da sempre, basso soprattutto, che ho suonato in tutti i gruppi di cui ho fatto parte.
Amo comporre, scomporre, esplorare, sperimentare e semplicemente suonare tutto ciò che si può nel basso elettrico. Con i Marble House ho pubblicato due dischi (Embers & Underscore), e dal 2020 faccio anche musica solista, dove mi piace sperimentare diversissime soluzioni sonore e di genere: due album a nome mio su spotify (Wick Wire & Both Ties Now).
Ascolto tanti generi, da tantissimi tipi di rock alla musica elettronica, jazz, blues, sinfonica e anche popolare. Il mio gruppo preferito in assoluto sono i Radiohead.
Suonare dal vivo è il massimo, e spero di poter continuare a spargere il mio genere (solista e di gruppo) il più possibile.