Concerti in realtà virtuale?

Da quando è realtà la realtà virtuale?

Quando è stata inventata la realtà virtuale? Parlando di realtà virtuale vengono subito in mente gli occhiali da indossare che permettono l’accesso ad un mondo digitale in 3D, più o meno realistico.

Negli anni Cinquanta la prima realtà virtuale della storia (o quasi) nasce da un’intuizione di Morton Heilig che progetta il “Sensorama”, una macchina che utilizza stimoli visivi, sonori e di movimento per “un’esperienza d’intrattenimento più coinvolgente”.
Il Sensorama rimane un prototipo che viene messo da parte dal suo stesso inventore a seguito della realizzazione di una versione più portatile chiamata head mounted display molto simile a quelle in commercio oggi. L’idea viene brevettata, ma il progetto non decolla.

A metà anni Sessanta Ivan Sutherland crea un visore in grado di far vedere immagini 3D che si sovrappongono a oggetti reali, rendendolo sostanzialmente il primo esempio di realtà aumentata della storia. Il lato negativo è il peso del marchingegno che deve essere necessariamente fissato al soffitto. Sutherland prosegue nell’evoluzione del suo progetto e negli anni successivi inventa altri visori più avanzati e maneggevoli come ad esempio i primi video-casco.

Il pubblico viene a conoscenza della realtà virtuale a partire dal 1987 quando Jaron Lanier conia il termine “virtual reality”. Negli anni 2000, Palmer Luckey all’epoca teenager (oggi milionario) assembla in un garage un prototipo di visore chiamato Oculus, raccoglie 2 milioni di dollari in un mese grazie a Kickstarter, la nota piattaforma di crowfunding, e fu così che la rivoluzione della realtà virtuale ha inizio anche a livello consumer.

Oggi dopo 20 anni le potenzialità enormi della realtà virtuale sono sfociate in una miriade di utilizzi, il tutto supportato da connessioni veloci come il 5G.


APPLICAZIONI PRATICHE DELLA REALTÀ VIRTUALE

Gli artisti di Showgroup sono già pronti ad usare la realtà virtuale per i loro show, ma quali sono gli usi attualmente più comuni?

Senza dubbio al primo posto troviamo il mondo del gaming con le principali console come Nintendo e Playstation che hanno saputo accogliere il VR nel migliore dei modi. Basti pensare ai numerosi giochi VR, giochi per OCULUS e Playstation VR prodotti negli ultimi anni.

Ecco alcuni dei migliori titoli sul mercato:

Star Wars: Squadrons
Half-Life: Alyx
No Man’s Sky
Defector
Super Shot VR
Vade Immortal
Space Pirate Trainer
Edge of Nowhere

L’uso della realtà virtuale si sposa bene sia con la scienza – per esperimenti sociali e psicologici come il Milgram Experiment – sia con la divulgazione: si pensi alle visite virtuali ai musei, sempre più affermate e implementate dalle più importanti realtà museali al mondo. Ma non solo. La realtà virtuale è sempre più utilizzata nei contesti dello spettacolo, dagli eventi sportivi ai concerti.

IL FUTURO: I CONCERTI IN VR

La realtà virtuale in questo momento storico è senza dubbio il mezzo più utile per fruire di tutto ciò di cui la pandemia di COVID-19 ci ha momentaneamente privato. Ma sarà così anche in futuro?

Può un dispositivo VR farci provare la stessa emozione che si prova ad ascoltare dal vivo “Alba Chiara” dalla voce di Vasco durante una delle sue tappe sold-out? La risposta probabilmente è no, ma di passi in avanti e di esperimenti ce ne sono stati.

Andiamo a vedere quali.

Il primo step, il più semplice, è stato quello di trasmettere i concerti live sulle piattaforme social. Molti artisti ormai utilizzano i propri canali, ad esempio Instagram, per improvvisare dei piccoli concerti casalinghi a cui partecipano in un “doppio live” anche altri artisti. È il caso ad esempio di Fedez, che durante i mesi di marzo e aprile intratteneva i suoi follower (e il vicinato) ogni giorno alle 18.00.

Successivamente è arrivato l’esperimento di WAVE, il concerto di John Legend in cui il cantautore e produttore discografico statunitense è stato trasformato in un avatar digitale per esibirsi dal vivo su YouTube e Twitter. I fan hanno avuto la possibilità di interagire con il cantante inviandogli “regali visivi” durante l’esibizione ed hanno avuto la possibilità di ballare in una pista virtuale durante l’esibizione.

Dopo l’avatar di John Legend si è passati al concerto virtuale vero e proprio. Questa volta i pionieri sono stati gli Imagine Dragons che hanno regalato ai propri fan una performance ideata per essere godibile tramite Oculus Rift.

Chi fosse incuriosito dall’argomento può attualmente approfondire l’esperienza di un concerto VR completo dotandosi del visore Oculus Rift ed usufruire di piattaforme apposite come Noys VR o scaricando applicazioni come concertVR.

Quanto costa seguire un concerto VR?

A seconda dell’evento o della piattaforma i costi sono decisamente inferiori alla partecipazione di un concerto in presenza.

Si va da qualche dollaro per ascoltare una singola canzone, fino ad una decina di dollari per l’intero concerto (in differita, sempre disponibile on-demand).
In questo periodo, a seguito dell’interruzione momentanea delle attività del mondo dello spettacolo, i performer come cantanti e dj hanno senza dubbio a disposizione un mezzo in più per raggiungere i propri fan, per essere all’avanguardia, e allo stesso tempo per sostenersi economicamente.

CONCERTI VR: LA TECNOLOGIA NECESSARIA

Ma sarebbe possibile per un artista trasmettere il suo primo concerto VR in modo autonomo senza dover sborsare fior fior di quattrini in tecnologia?Sicuramente i costi di organizzazione di un concerto VR sono decisamente inferiori rispetto a un concerto tradizionale. Dopo una spesa iniziale da sostenere per l’acquisto della tecnologia, l’unico investimento da fare riguarda la promozione dell’evento.

Ecco di cosa ha bisogno un artista per poter realizzare un concerto VR:

una telecamera HD
microfoni condensatori
scheda audio (vi rimandiamo ad una nostra guida su come diventare producer di musica elettronica per approfondire)
ambientazione virtuale

Quest’ultimo punto può essere risolto tramite l’iscrizione ad una piattaforma che monterà la performance dell’artista in un set virtuale a piacimento, che verrà poi reso fruibile ad esempio per chi utilizza OCULUS e agli utenti iscritti.

La maggior parte degli eventi sono in differita e il performer guadagna una percentuale sugli accessi degli utenti paganti.

Se si vuole salire di livello e trasmettere live bisogna dotarsi della strumentazione adeguata:

una tuta per la motion capture con l’hardware collegato
una connessione a banda larga e latenza vicina allo zero
un un software per la creazione di ambienti in 3D interattivi (e la competenza per realizzarli, ovviamente)

Per lo spettatore di un concerto VR la spesa per l’acquisto di tecnologia è senza dubbio ridotta. Diamo per scontato che tutti dispongano già di un computer con una scheda grafica. L’unica spesa da affrontare rimane quella dell’acquisto degli appositi visori.

I più diffusi e i più compatibili con i software e le piattaforme in circolazione sono come già accennato gli Oculus Rift, il cui costo è di 449 euro. Non è tanto, ma neppure poco. Un suggerimento: per ammortizzare il costo, tra un concerto VR e l’altro, ci si può immergere nella realtà virtuale di qualche videogioco della lista vista in precedenza, ma anche assistere a spettacoli teatrali. Insomma, dopo l’acquisto, un visore virtuale non farà di certo la polvere.

Per chi volesse risparmiare 100 euro può optare per l’Oculus Quest2 mantenendo comunque la piena compatibilità con tutti gli strumenti del mercato legati al mondo VR.

La connessione a banda larga (fibra o, nel futuro prossimo, banda 5G) è senza dubbio fondamentale. Dato il grande flusso dati è necessaria un’alta velocità per avere la massima fluidità e definizione possibile. Nessuno vuol rischiare di perdersi il ritornello della sua canzone preferita a causa di qualche lag.

Infine, a completare la lista degli strumenti dedicati all’esperienze VR troviamo la pedana VR. Si tratta di una specie di tapis roulant che collegandosi al PC o al visore consente di “camminare fisicamente” lungo gli spazi virtuali del gioco. Per non incappare in cadute accidentali il giocatore è “saldamente” fissato con una imbracatura alla struttura della pedana VR.