Come diventare un producer di musica elettronica

David Guetta, Avicii, Martin Garrix, diventare uno tra i dj produttori più importanti al mondo non è affatto facile, ma con questa guida potrai sicuramente iniziare col beat giusto.

Come diventare un producer di musica elettronica: la storia in Synthesi.

Prima di tutto facciamo un salto nel passato, agli anni ‘70 dove tutto è cominciato. In quel periodo si diffuse l’uso dei sintetizzatori che permettevano di sperimentare, creando suoni mai sentiti prima. Le prime band a dare il via a questo tipo di sound futuristico furono i Pink Floyd e i Genesis per poi arrivare ai Kraftwerk, i veri padri fondatori della musica elettronica. In Italia ha fatto storia il nostro Giorgio Moroder che con Donna Summer e “I feel love” ebbe un successo tale da scrivere il futuro della disco music.

La musica elettronica in quanto tale non ha bisogno di orchestra e per questo si presta benissimo ad essere autoprodotta “in casa”. Ne sa qualcosa la cantante italiana Giorgia che ha realizzato l’album “Ladra di Vento” utilizzando Pro tool, uno dei programmi professionali più usati in questo mondo. E Serj Tankian, eclettica voce dei System of Down che produsse e registrò l’album “Elect the Dead” utilizzando solamente un iPad.


Come diventare producer di musica elettronica: scegli un genere.

All’inizio come è giusto che sia, farai musica per te e per le tue orecchie. Per trasformare la tua passione in un lavoro, dovrai prima o poi scendere a compromessi.
È difficile sfondare scegliendo di produrre musica elettronica appartenente ad un genere di nicchia e poco ascoltato.
Se vuoi che i tuoi pezzi girino non solo tra amici e parenti, ti consigliamo di prendere in considerazione un genere musicale in voga in questo momento.
Qui di seguito trovi una lista dei generi più ascoltati. Se fra questi c’è qualcosa che ti piace allora sei a cavallo, anzi possiamo dire in “sync”, perché potrai unire l’utile al dilettevole.

Eccone alcuni:

Trap

EDM

Dubstep

RAP

Low-Fi


Come diventare un producer di musica elettronica: strumentazione di base.

Come dicevamo, per realizzare un pezzo di musica elettronica non serve avere un’orchestra a disposizione; al massimo potresti aver bisogno di una voce, se non pensi di poter usare la tua (ma hey!, perché metterti dei limiti?).

Quindi di cosa hai bisogno? Prima di tutto ti devi creare il tuo studio di registrazione in casa. Non serve che tu spenda centinaia di migliaia di euro all’inizio. Inizia con l’essenziale: un buon computer.

Pc o Mac, quale scegliere?

Entrambi hanno pregi e difetti. I Mac sono più costosi dei Pc a parità di prestazioni.

Sui Mac non è possibile fare molti interventi di aggiornamento hardware, però sono più stabili in quanto Apple produce sia il sistema operativo che la componentistica.

Compatibilità

Entrambi sono compatibili con noti software DAW (digital, audio, workstation) per la registrazione e produzione musicale. Ad esempio il Pc è compatibile con sequencer come Sonar, Sound Forge e Adobe Audition che sono incompatibili con il Mac. Mentre con il Mac è possibile lavorare con sequencer come Logic, GarageBand, Digital Performer, Peak e Soundtrack Pro che sono incompatibili con i classici Pc Windows. Naturalmente esistono tanti altri programmi musicali. Entrambi sono invece compatibili con i sequencer Cubase SX, Nuendo e Pro Tools LE. Fortunatamente, molti (se non tutti) dei softsynths, campionatori e plugin funzionano su entrambe le piattaforme.

Registrazione

Una caratteristica dei Mac è quella di essere quasi sempre silenziosi, ed è un gran vantaggio, specie durante le registrazioni audio se il tuo microfono si trova nella stessa stanza in cui hai il computer.

Per il Pc è possibile aggiungere delle ventole silenziose, alimentatori e uno chassis migliore se se ne dispone di uno basilare.

I software di registrazione contengono generatori di suoni, synth, campionatori, effetti, ecc. Uno dei motivi per scegliere un Mac è che Apple possiede LogicPro e la suite di applicazioni di Logic Studio.

Le migliori schede audio per suonare

Qui di seguito trovi la top ten delle migliori schede audio.

La qualità ha un prezzo. Qualora scegliessi un prodotto che si trova nella parte più alta della classifica preparati a spendere svariate centinaia di euro.

  1. Apollo Quad Firewire
  2. Focusrite Clarett 8pre
  3. PreSonus AudioBox 1818
  4. Focusrite Scarlett 2i4
  5. RME Babyface
  6. M-Audio M-Track Plus
  7. IK Multimedia Pro DUO
  8. Apogee Duet 2
  9. AKAI EIE Pro
  10. Steinberg UR22 MKII

Qual è la DAW più facile da imparare?

Il consiglio per imparare è quello di partire da una DAW gratuita per fare un po’ di pratica prima di passare al livello “pro”. E soprattutto di investire un po’ di tempo davanti a tutorial di YouTube e video corsi per imparare a destreggiarsi tra gli strumenti e le funzioni a disposizione.

Qui di seguito trovi una classifica delle DAW dalla più “facile” alla più difficile.

  1. GarageBand
  2. Bitwig
  3. Studio one 3
  4. Catewalk Sonar Platinum
  5. Ableton Live 9
  6. Audacity
  7. Propellerhead Reason 8
  8. Pro Tools 12

I migliori plugin per Daw

Non è facile stilare una classifica per stabilire quale plugin è meglio di un altro, per questo qui di seguito troverai una selezione di quelli che dovresti perlomeno conoscere:

Massive X
Sylenth1
Avenger
Ozone
Kickstart
Kick2
Kontakt
Serum
Pro-Q
Sausage Fattener
Guitar Rig
Pigments
Spire
Nexus3
Alchemy
Auto-Tune


Come diventare un producer di musica elettronica: la promozione.

Come tutti ormai sappiamo o immaginiamo, l’esplosione dei social media, YouTube e canali app per lo streaming musicale, ha portato un incremento della diffusione della musica tale che oggi tutti gli appassionati possono cimentarsi nel produrre la propria musica e condividerla con gli altri.

Fino a pochi anni fa, invece, si doveva tentare la fortuna spedendo una demo del proprio pezzo alle case discografiche e andare a farsi notare ai festival locali della musica come ad esempio Castrocaro.

Qualche anno più tardi MySpace diede agli artisti il primo spazio online per potersi interfacciare con il pubblico. Ma è YouTube la piattaforma che è stata in grado di lanciare il maggior numero di fenomeni del web che forti dell’elevato numero di views sono diventati artisti dal calibro internazionale. Questo grazie a case discografiche come la Spinnin’ Records molto attiva nello scouting in piattaforme social.

Basti pensare a Justin Bieber: da quando nel 2010 è esploso con il “tubo” non si è più fermato, tanto che alcuni dei suoi video hanno superato il miliardo di visualizzazioni. Un successo simile nell’ambito della musica dance lo ha avuto anche Alan Walker grazie anche a SoundCloud, e il nostro Fabio Rovazzi sempre con YouTube.

Molti artisti usavano SoundCloud come l’appena citato Alan Walker per farsi una fan base e dirottare i propri fan su Spotify. Parliamo al passato perché ora SoundCloud è stato superato per questo scopo da YouTube e Instagram.

È possibile aumentare il numero di iscritti al canale di YouTube?

Sì, YouTube funziona come un qualsiasi altro social network. Per aumentare la tua popolarità dovrai dare al tuo pubblico contenuti interessanti in modo regolare affinché si instauri una sorta di dipendenza e curiosità.

Il consiglio è di non usare scorciatoie acquistando iscritti e views perché questa è un’azione one-shot che non innesca nessuna crescita organica e per di più penalizza la tua presenza nei video suggeriti.

Ciò che puoi fare è “far girare” il più possibile il link del tuo canale tra tutte le piattaforme a te collegate come Facebook, Instagram, TikTok, Spotify, SoundCloud, così tuoi follower si dirigeranno verso il social da te preferito per promuovere la tua musica elettronica.

Un trucchetto lecito per aumentare il numero degli iscritti di YouTube c’è ed è molto semplice da adottare. Prima di diffondere il tuo link aggiungi alla fine questa stringa:

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Chi aprirà il link vedrà il pop-up con scritto: “Vuoi iscriverti al mio canale?”. Statisticamente nonostante gran parte ignori l’invito, c’è una percentuale interessante che cliccherà su “iscriviti” per far sparire la finestrella e poter proseguire con la visualizzazione del tuo video.

Puoi anche appoggiarti a piattaforme online come la nostra: su Showgroup potrai promuoverti scegliendo l’area geografica, i generi di musica che ti rappresentano al meglio, il tuo pubblico ideale. Insomma, un’offerta a 360° per le esigenze di ogni artista musicale.


Come pubblicare su Spotify

 Innanzitutto scegli se pubblicare il tuo lavoro tra canzoni (singoli e album) e podcast (stazioni radio online). Per pubblicare il tuo brano dovrai affidarti a uno dei servizi di distribuzione online come DistroKid (non aver paura, costano solo 20 dollari all’anno) e potrai caricare album e brani in modo illimitato.

Esistono anche servizi gratuiti come RouteNote e per iscriverti dovrai seguire la medesima procedura dei servizi a pagamento. Una volta collegato a Spotify puoi iniziare a pubblicare il tuo brano. Fai attenzione a rispettare tutte le regole e a non commettere più di due infrazioni, pena la chiusura del tuo profilo in modo definitivo.

La prima scheda da compilare è quella di Album Details, dove dovrai completare i campi Language (Lingua), Album/Single/EP Title (titolo del brano/album), Album version (versione dell’album), Artist Name (nome dell’artista, puoi inoltre selezionare i ruoli e aggiungere altri artisti che hanno collaborato tramite il pulsante Add Artist), Primary Genre (genere primario), Secondary Genre (genere secondario, se presente), Composition Copyright (nome da associare al copyright della composizione), Sound Recording Copyright (nome da associrare al copyright della registrazione), Record Label Name (nome dell’etichetta discografica), Originally Released (data di rilascio originale), Pre Order Date (data di inizio dei preorder, facoltativa) e Sales Start Date (data di inizio delle vendite, facoltativa). Indica anche se si tratta di un’album di compilation e di segnala l’eventuale presenza di contenuti espliciti (Explicit content).
Scegli un nome d’arte originale che non sia già stato utilizzato su Spotify.

La parte più difficile ormai l’hai superata, il resto è più intuitivo. Ultima cosa, non disperare se il tuo brano non viene pubblicato subito: è del tutto normale. Ci possono volere dei giorni o alcune settimane.


Il ruolo del producer come artista

 Il producer di musica elettronica è considerato un vero musicista ed è visto come l’anello di congiunzione tra cantante, dj e strumentista. È quindi un artista molto duttile e poliedrico in grado di adattarsi ad ogni situazione ed opportunità lavorative nell’ambito di eventi.

Showgroup è una piattaforma sempre aggiornata con un’ampia offerta delle migliori figure di intrattenimento in ambito musicale, tra i quali i migliori producer di musica elettronica.